BININI PARTNERS

Sistema idroviario del Po

Progetto per migliorare la navigabilità del Po dal porto di Cremona al mare Adriatico

Sistema idroviario del Po, Binini Partners, Società di architettura e ingegneria

Progetto preliminare e studi specialistici per migliorare la navigabilità del fiume Po dal porto di Cremona al mare Adriatico, con approfondimento delle analisi di trasporto solido e di sicurezza idraulica relativi al confronto tra i progetti di regimazione e sistemazione a corrente libera.
Lo studio “Po 365” ha approfondito le ipotesi di sistemazione del fiume Po, da Cremona al mare Adriatico, finalizzate al recupero della navigabilità, alla messa in sicurezza dei territori limitrofi e alla valorizzazione ambientale del più importante fiume italiano, il quarto in Europa.
Il lavoro, commissionato da AIPO, Agenzia interregionale per il Po di Parma, per conto delle regioni rivierasche e della UE, è stato affidato ad un raggruppamento di esperti formato da Etatec, Binini Partners, Beta Studio, RPA e Studio Paoletti.
All’interno del RTI, Binini Partners, grazie alla pluridecennale esperienza specialistica maturata, ha seguito in particolare gli aspetti di progettazione fluviale e di navigazione, di riequilibrio ambientale e adeguamento infrastrutturale del possibile programma di interventi sul grande fiume.
Lo studio ha messo a confronto le ipotesi di sistemazione con “regimazione o bacinizzazione”, e a “corrente libera”, andando a verificare la fattibilità, i costi e gli obiettivi conseguibili con i diversi metodi, individuando impatti e opportunità conseguenti. Le Regioni sulla base dei risultati di questo confronto tecnico, potranno concertare tra loro, con il Governo nazionale e con la UE, i necessari programmi attuativi.
Il primo metodo, adottato nei tronchi montani dei maggiori fiumi in Europa (Danubio, Reno, Rodano, ecc.), prevede la realizzazione di 5 grandi sbarramenti tra Cremona e Mantova, per il sostegno dei livelli necessari ad ottenere i fondali per la moderna navigazione turistica e commerciale, trasformando il fiume in una successione di bacini regolati.
Il secondo metodo, possibile sul Po date le ottime caratteristiche di bassa pendenza e le elevate portate presenti, prevede la regolazione del cosiddetto alveo di magra, che permette di ottenere i fondali necessari concentrando il filone principale della corrente durante i periodi di minor afflusso, mantenendo il fiume ad acqua fluente, con un intervento ovviamente molto più soft.

Sistema idroviario del Po, Binini Partners, Società di architettura e ingegneria
Sistema idroviario del Po, Binini Partners, Società di architettura e ingegneria

La necessità di definire un programma strategico di interventi è la base indispensabile per riconquistare le condizioni di navigabilità adeguate allo sviluppo della logistica e del turismo fluviale nell’intera area padana, condizione essenziale per ridurre i costi e le emissioni inquinanti del trasporto su gomma, ma anche e soprattutto per completare la messa in sicurezza idraulica e la valorizzazione del sistema ambientale del grande fiume.
Il confronto effettuato sul piano tecnico – scientifico dallo studio, ha evidenziato la netta preferenza per il sistema a “Corrente libera”. Infatti, dalle modellazioni idrauliche condotte, la sistemazione a corrente libera è anch’essa in grado di assicurare fondali di 2,00m/2,50m, richiesti dalla navigazione commerciale, per 300/340 giorni l’anno. Questo porterebbe il Po a performance analoghe ed anche migliori a quelle del Reno e del Danubio, dove in molti tratti i fondali garantiti si fermano a 1,70/1,90, pur assicurando il transito di flussi di merci di decine di milioni di tonnellate l’anno.
La “Corrente libera” è inoltre un metodo di sistemazione che rispetta e valorizza l’attuale morfologia del fiume, incidendo solo sui livelli più bassi delle portate, andando a correggere l’anomalo abbassamento dell’alveo inciso e l’innalzamento delle golene che avviene ad ogni piena, migliorando anche la sicurezza idraulica. Difendere infatti la base degli argini, vuol dire rafforzarne la sicurezza durante le piene. Le opere inoltre potrebbero essere realizzate con i materiali inerti naturali, ricavati dal fiume, con la riapertura delle lanche naturali, la rimodellazione della sezione e la creazione di zone umide fluviali.
I costi preventivabili sono molto più contenuti e vanno presuntivamente da 300/400 milioni di euro, per un primo intervento, a 600/650 milioni di euro, con tempi di realizzazione stimabili in 4/5 anni. Questo contro un costo stimato per la regimazione di oltre 2,5 miliardi di euro, cui si aggiunge un impatto paesaggistico e una complessità di realizzazione notevolissima, tanto che i tempi di completamento si stimano non inferiori a 12/15 anni e forse anche a 15/18.
La “Corrente libera” costituisce inoltre, di un programma “di manutenzione” del fiume, che sfrutta tecniche operative leggere e consolidate, con materiali in larga parte demaniali, già tradizionalmente sperimentate sul fiume.
È inoltre un programma di opere “minute”, “flessibili” e “diffuse” sul territorio lungo tutta l’asta del fiume (pennelli e repellenti trasversali o longitudinali), facilmente realizzabile e perfezionabile nel tempo con grande flessibilità.

Sistema idroviario del Po, Binini Partners, Società di architettura e ingegneria
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Sistema idroviario del Po


Committente
:
AIPO – Agenzia Interregionale per il fiume Po – Parma
Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto
Cofinanziato dalla Unione Europea

Anno di esecuzione:
2015 – 2016

Livello del servizio svolto:
progettazione Preliminare, modellazione idraulica e del trasporto solido

Importo lavori stimato di progetto:
Corrente libera € 600/650.000.000,00
Regimazione € 2.500.000.000

Sviluppo fluviale:
330 Km

RTI incaricato
Etatec S.r.l., Capogruppo mandatario (40%)
Binini Partners S.r.l., mandante (25%)
Beta Studio S.r.l., mandante (25%)
RPA, mandante (7%)
Studio Paoletti Ingegneri Associati (3%)

Tecnici firmatari del progetto/servizio:
Ing. Tiziano Binini,Ing. Gianluca Lombardi, Ing. Elena Morini, Ing. Ed. Arch. Francesco Debenedittis

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