Sede dell’IRCCS Fondazione Stella Maris a Pisa

Progetto “Amore e/è Conoscenza”. Finalista del Concorso di Idee in due fasi.

Concorso in due fasi promosso dall’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone (PI), per la progettazione della nuova sede dell’Istituto di cura, ricerca e formazione a carattere scientifico, da realizzare in località Cisanello a Pisa.
Il Progetto, selezionato in prima fase insieme ad altri 2, tra le 28 proposte pervenute, è risultato finalista nella seconda fase.

L’idea progettuale proposta vuole essere in grado di rappresentare i principi fondanti dell’Istituto, rendendo evidenti non solo l’alta qualità delle prestazioni erogate e l’elevato contenuto scientifico delle competenze coinvolte, ma anche la cura e l’attenzione rivolta alle persone e la profondità spirituale con la quale questa missione viene svolta: “l’edificio come simbolo della Fondazione Stella Maris”.

La nuova struttura deve poi aprirsi verso l’esterno, collegandosi efficacemente con il Presidio Ospedaliero di Cisanello, in un sistema di integrazione dei trattamenti e delle competenze, accogliendo i bambini e le loro famiglie in un contesto ottimale e commisurato alle loro esigenze, dotato della flessibilità necessaria a garantire nel tempo la massima funzionalità dell’edificio: “un edificio aperto all’integrazione e accogliente verso i bisogni”.

La nuova sede deve avere un’elevata capacità operativa e consentire l’erogazione delle cure con efficienza, efficacia ed economicità. Occorre una struttura flessibile, sostenibile, accogliente e gradevole per utenti e personale, gestibile con l’uso più appropriato delle risorse: “l’edifico come parte del processo di cura”.

La struttura deve riuscire a curare il bambino consentendogli, però, di mantenere l’integrità del concetto del sé, della propria famiglia, della propria dimensione personale, evitando il processo di spersonalizzazione e di segregazione spesso implicito nell’idea di ospedale. È necessario progettare un edificio che permetta al bambino di trovare ciò che non ha, o che ha perduto, senza che questa ricerca vada a discapito di quanto, invece, ha conservato: “un’architettura al servizio delle persone”.

L’edificio deve inserirsi in modo armonico e naturale nel contesto planivolumetrico e ambientale presente, a maggior valorizzazione di un luogo destinato a diventare un polmone verde per la zona, connotato da una forte vocazione al benessere psicofisico ed alla relazione con il verde e la natura, in un rapporto di reciproco interscambio. Occorre progettare una struttura che possa godere dei benefici che il contesto naturale può generare, un edificio sostenibile per emissioni e consumi, gestibile con l’uso più appropriato delle risorse: “un edifico green e sostenibile”.

Abbiamo cercato di riassumere questi contenuti progettuali nel logo del progetto, dove la figura della Vergine ispira e disegna l’edificio in un abbraccio avvolgente e protettivo, che idealmente racchiude tutti i bambini che si rivolgono all’Ospedale per trovare cura e conforto. Anche il pay off “Amore e/è Conoscenza” vuole rappresentare la doppia anima del lavoro della Fondazione, che agisce secondo il cuore e la ragione, due elementi che si nutrono reciprocamente, l’uno ispirando l’assistenza e la ricerca, l’altro mettendosi a servizio del primo per tradurre un impulso positivo verso il prossimo in una forma concreta di aiuto di qualità.

L’edificio assume quindi un impianto a corte, ma si svuota in corrispondenza degli accessi (pubblico e personale) per consentire al giardino di entrare nell’edificio tramite il tema dell’acqua e di percepire il cuore della struttura dal parco, in un rapporto dialogico con l’elemento naturale che entra nell’ospedale per costruire un coinvolgimento fisico e percettivo con il verde urbano, luogo simbolo del benessere e della vita sociale.