Impianto idrovoro di Revere

Sicurezza idraulica e terremoto: lo studio di adeguamento dell’impianto idrovoro di Moglia di Sermide

Studio di fattibilità tecnico-economica per l’adeguamento o la delocalizzazione dell’impianto idrovoro di Moglia di Sermide.
Lo studio, eseguito a seguito del terremoto del 2012 in Emilia, riguarda l’analisi tecnica delle necessità di adeguamento o di radicale sostituzione di un impianto di bonifica storico, nei pressi di Moglia di Sermide, nell’Oltrepò mantovano.
Si tratta di un complesso di grande valore sia storico architettonico, che tecnologico, edificato nei primi anni del 1900, ancora in funzione in corrispondenza dell’argine maestro del fiume Po. È quindi un impianto idrovoro strategico per le sue funzioni di difesa del territorio da fenomeni di inondazione.
Il suo funzionamento permette il sollevamento e l’evacuazione direttamente in Po delle acque provenienti dai territori posti in destra Secchia, anche in corrispondenza di livelli idrometrici elevati del grande fiume, fino ad un certo limite oltre il quale il sollevamento viene sospeso per non contribuire ad aumentare le portate estreme defluenti nel Po.

Da questo limite in poi l’eventuale apporto meteorico proveniente dall’interno viene invasato lungo la rete dei canali che fungono da bacino di laminazione fino a che non è possibile riattivare l’impianto di sollevamento.
Le caratteristiche funzionali di questi impianti, aventi interesse strategico e rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, comportano l’obbligo della verifica sismica e il successivo adeguamento nei tempi e nei modi previsti dalla normativa vigente.
A tal fine, nell’ambito dello studio, sono stati valutati in primo luogo gli interventi necessari all’adeguamento sismico dell’edificio che ospita gli impianti di sollevamento esistenti, per la sua messa in sicurezza. Contemporaneamente è stata definita una possibile ipotesi ottimale di delocalizzazione dell’impianto nel suo complesso, da proporre qualora gli interventi di adeguamento fossero ritenuti eccessivamente impattanti in rapporto al contemporaneo obbligo di salvaguardia e conservazione storico culturale dell’edificio stesso, vincolato dalla Soprintendenza competente.